La villa, denominata “Villa Gaia” nella seconda metà del ‘400 per le feste che vi si tenevano, è uno dei più antichi edifici sorti in Lombardia con il carattere di villa.

Il complesso odierno è costituito dalla villa, di impianto irregolare organizzato intorno a tre cortili quadrangolari uno accanto all’altro, differenti per forma e dimensione. La villa si affaccia sul Naviglio, mentre i due lati lunghi sono prospicienti il giardino. L’antica origine e i numerosi passaggi di proprietà hanno favorito il ripetersi delle trasformazioni.

La villa sorge su quelle che erano le mura dell’antico castello, o borgo fortificato di Robecco, di origine medievale, di cui oggi non c’è più traccia ma che presumibilmente si trovava dove attualmente si trova villa Gromo di Ternengo.

Le prime notizie risalgono all’8 giungo 1448 quando Vitaliano Borromeo acquistava dal Consiglio del Novecento alcuni beni in Robecco tra cui una casa padronale. La costruzione, che diverrà poi villa Gaia, faceva quindi parte dei beni confiscati a Sperone Pietrasanta a causa della sua cattiva condotta nel gestire l’ufficio della Tesoreria Ducale.

La proprietà nel corso dell’800 passò ai Confalonieri e ricordiamo in particolare Federico Confalonieri, cospiratore carbonaro, che in questa villa aveva il suo studio privato. Attualmente la villa è di proprietà della famiglia Gandini.

La villa costituisce uno dei più precoci e significativi esempi di residenza extraurbana nel territorio milanese, sul modello dei palazzi cittadini della prima metà del XVI secolo secondo nel quale il nucleo principale richiama l’architettura fortificata ed è caratterizzato dallo sviluppo degli ambienti attorno ad una corte porticata su colonne con finestre al piano superiore in corrispondenza delle singole campate.

Gli elementi di maggior fascino della villa sono sicuramente il giardino con querce americane secolari, l’imbarcadero che si affaccia sul Naviglio Grande e soprattutto il cortile di rappresentanza, porticato e decorato a grottesche, con elementi vegetali e animali che richiamano posti esotici.

Il fronte con l’accesso sulla strada è rimasto quello cinquecentesco, con il grande portale in pietre a bugne, ornato dallo stemma dei Visconti-Borromeo, con tracce delle decorazioni dipinte ad imitazione del bugnato e con mensole dipinte con i riquadri decorati di trofei guerrieri.

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