La villa sorge lontana dal Naviglio lungo la strada che nell’800 prendeva il nome di Contrada di S. Majolo ed era quella che portava al fiume Ticino in direzione di Casterno, l’attuale via San Giovanni.
Di Villa Terzaghi non si conosce la data di costruzione ma si può affermare che le forme sono senza dubbio settecentesche. E’ del 1832 il testamento con cui il nobile Giulio Dugnani lascia la villa alla moglie Donna Teresa Viani e, alla morte di questa, la Villa passa ai Terzaghi.
La Villa rimarrà alla famiglia Terzaghi fino al 1882, quando la Marchesa Carlotta, ultima erede della famiglia, la lascerà all’Orfanotrofio femminile delle Stelline di Milano.
Nel 1986 il Comune di Robecco acquista la Villa e le proprietà annesse.
Attualmente si accede alla villa tramite un cancello sulla strada sottolineato da piloni sormontati da statue di cani (che valsero alla villa il soprannome di “Cà di Can”). Sulla destra vi è un altro cancello anch’esso sottolineato da due piloni ornati da pennacchi. Qui probabilente era collocata la vecchia chiesa del paese, accanto ad un Oratorio poligonale annesso alla villa di cui rimangono solo delle tracce. Tale Oratorio era detto di S. Gerolamo ed era utilizzato sia dai nobili Terzaghi che dalla popolazione; infatti ad esso si poteva accedere sia dalla villa che dalla strada.
Guardando a sinistra del cortile principale si nota un’altra apertura che porta ai cortili minori dei rustici e precisamente alla Corte Bassa, oggi è una corte residenziale. Nella parte sud e precisamente dietro il fabbricato c’è un grande giardino: è ciò che rimane dello splendido giardino descritto nei documenti: “giardino grande a mezzogiorno disposto in ordine simmetrico coi viali che lo intersecano … con pergolato a viti e diversi alberi da frutta …. cinto ai tre lati da siepe viva “
La villa ha avuto durante la propria vita numerose trasformazioni, soprattutto per quanto riguarda i locali interni ma rimane un bellissimo esempio di barocchetto lombardo. Lo schema utilizzato fa pensare all’intento di realizzare una costruzione nobile, probabilmente una residenza di campagna da destinare alla stagione della caccia.
Il fabbricato principale ha forma rettangolare. I muri appartenenti alla struttura originaria dividono sia il piano terra che il primo piano in sette locali per piano. Altri muri divisori, aggiunti in epoche diverse, hanno ulteriormente suddiviso gli ambienti.
Notevoli trasformazioni si notano anche nei soffitti. Quelli originali hanno fattura a cassettoni, alcuni dipinti o decorati con rosette.
Dal 2019 la Villa Terzaghi rappresenta la sede istituzionale del progetto didattico promosso dall’Associazione Maestro Martino presieduta dallo chef Carlo Cracco.
Designed with Mobirise - Click now